Ogni sito è ospitato da un server web raggiungibile da un codice unico chiamato indirizzo IP: questo tipo di indirizzo è composto da quattro sequenze numeriche intervallate da un punto (es. 192.168.123.22). Dato che sarebbe complicato ricordare questo tipo di sequenza, per ogni sito vengono in aiuto i domini che non fanno altro che “sostituire” quel numero con un nome più facilmente memorizzabile.
Il dominio è un nome univoco che identifica tipicamente un sito web. La sua struttura è composta da:
- Primo livello o estensione
- com per www.example.com
- Secondo livello
- example per www.example.com
- Terzo livello
- www per www.example.com
Un dominio può avere infiniti terzi livelli che possono essere utilizzati per aree specifiche, sezioni particolari o altro (es. clienti.example.com): questo significa che se per ottenere un dominio di secondo livello è necessario prevedere un pagamento annuale, tutti i terzi livelli sono gratuitamente e autonomamente gestibili dal pannello di amministrazione dello stesso.
Collegare un dominio allo spazio web
Quando acquistiamo un dominio è necessario anche specificare dove esso deve puntare per raggiungere i contenuti del nostro sito: infatti un sito web per essere sempre raggiunto deve risiedere su computer sempre accessi, gestiti dai servizi di hosting, che ospitano sulla loro memoria i dati (pagine, immagini, CSS, ecc…).
Se dominio e Hosting vengono acquistati presso lo stesso fornitore non è necessaria alcuna configurazione aggiuntiva ma spesso può capitare di voler acquistare il nome dominio da una parte e utilizzare lo spazio web da un’altra per svariati motivi.
Per fare questo dobbiamo intervenire sul DNS Panel, una tabella suddivisa in diverse aree che gestisce i vari indirizzamenti dei domini di secondo e terzo livello.
Facciamo un esempio pratico. Ho deciso di acquistare un dominio su Aruba ma non voglio che il mio sito web risieda fisicamente lì ma sul mio spazio web SiteGround. Quest’ultimo avrà un indirizzo IP (es. 1.1.1.1) che mi verrà comunicato per identificare il server che ho a disposizione.
Nella tabella dei Record A mi interessa intervenire su due colonne, nome host e indirizzo IP che mi consentono di associare ad un nome dominio la sua destinazione:
Nome Host | Indirizzo IP |
---|---|
www | 1.1.1.1 |
vuoto* | 1.1.1.1 |
blog ** | 1.1.1.1 |
- * il record “vuoto” viene utilizzato per raggiungere il dominio anche senza www (es. http://example.com)
- ** specificando come nome host “blog” utilizzerò questo termine per un’area specifica di terzo livello (es. http://blog.example.com)
A questi assocerò l’indirizzo IP del mio spazio web (1.1.1.1) ed il gioco è fatto: una volta salvata la configurazione, Aruba comunicherà ai DNS Server (descritti più avanti) che il dominio www.example.com (con e senza www in questo caso) dovrà puntare allo spazio web che corrisponde all’indirizzo IP 1.1.1.1.
Lo spazio web, semplificando, quando riceverà la richiesta da un browser saprà che per il sito digitato dovrà servire un determinato contenuto (il sito web). Si occuperà inoltre, se correttamente configurato, di reindirizzare le richiesta senza www al dominio con www o viceversa.
DNS Server
Adesso che abbiamo compreso come mettere in relazione dominio e hosting è importante capire come funziona la “propagazione delle informazioni“.
I DNS server sono dei computer con all’interno un database di nomi che associano ad ogni sito web l’indirizzo IP del server a cui devono puntare nel caso di una richiesta del browser che non fa altro che “interpellare” ogni volta che si digita un nome dominio questi indici che gli forniscono in tempi rapidissimi l’esatta ubicazione (in termini di indirizzo IP) del server di destinazione.
I provider di servizi internet (Telecom, Fastweb, ecc..) hanno normalmente uno o più di questi server ma esistono anche quelli forniti da altre aziende (es. I più famosi sono quelli di Google) che promettono velocità di risoluzione delle richieste più veloci.
Chiunque è libero di utilizzare attraverso un apposita configurazione della propria scheda di rete quelli che più preferisce.
Ogni DNS server ha le proprie caratteristiche in termini di velocità (ed anche in termini di risposta che di aggiornamento degli indici) ed è quindi possibile che una volta modificato il proprio DNS Panel gli indici di un provider siano aggiornati prima dell’altro.
Questo significa che possono passare tempi diversi per aggiornare DNS Server diversi e quindi paradossalmente se sto navigando utilizzando i DNS Google potrei vedere il sito corretto (inteso come l’indirizzo IP correttamente aggiornato) prima di chi naviga con Vodafone.
Per la prima volta dopo anni… dico per la prima volta… leggo un articolo chiaro che dice come stanno le cose su un argomento che tutti credono di conoscere ma sul quale regna ancora molta confusione. Incredibile… come la scoperta dell’acqua calda, Tutti sanno cosa è (o credono di saperlo) e per questo ritengono che non occorra parlarne.
A Cesare quel che è di Cesare…